La storia di Milano in sei grafiche
Attraverso sei statistiche rappresentate in sei grafici, viaggia nel tempo attraverso le tematiche dell’andamento demografico, dei matrimoni, dei prezzi al consumo e del mondo del lavoro.
Ogni grafico parte dall’anno da cui sono disponibili le registrazioni ufficiali dei dati relativi.
La popolazione di Milano dal 1880
I primi dati registrati sulla popolazione di Milano risalgono al 1880: in quell’anno, gli abitanti erano 305.488. Il numero è andato crescendo, sfondando la quota di un milione nel 1933, fino a raggiungere il picco nel 1973 con 1.743.427.
La curva ha poi iniziato la sua discesa, con i picchi più bassi nel 2022 (1.247.052) e 2011 (1.240.173).
Al termine del 2023, ultimo dato al momento disponibile – i conteggi per il dato statistico avvengono infatti all’inizio dell’anno successivo sui dati dell’anno precedente – la popolazione di Milano è di 1.417.597, sulla stessa linea del 1958.
I nati vivi residenti dal 1880
La raccolta dei dati del numero dei bambini nati vivi da genitori residenti nel Comune di Milano parte, come per la popolazione, nel 1880: in quell’anno furono 9.739.
Il grafico ha un andamento molto diverso da quello della popolazione visto sopra: il livello rimane più o meno sempre lo stesso, fino alla caduta della linea a 7.468 bambini del 1918, in concomitanza con la I Guerra Mondiale.
La curva poi riparte in ascesa con i picchi del 1940 (18.964) e 1946 (18.852), in mezzo ai quali, durante gli anni della II Guerra Mondiale, la linea scende in modo repentino (13.597) nel 1945.
Nel 1951 si raggiunge un altro down con 11.816 bambini, seguito dagli anni del cosiddetto baby boom, che vedono la curva impennarsi vertiginosamente fino all’apice del 1964 con 27.427 nati, che non è mai più stato superato.
Dal 1973 la linea scende di nuovo velocemente, per poi assestarsi alla fine degli anni ‘80.
Nel 2023, i bambini nati vivi a Milano sono 9.414.
Tassi di natalità e mortalità dal 1880
I tassi di natalità e mortalità indicano quanti sono i nati o i morti per 1000 residenti in un certo anno.
Durante l’intero periodo considerato entrambi i tassi calano: superano entrambi il valore di 31 per 1000 abitanti nel 1880 per scendere fino a 9,9 morti e 6,6 nati per 1000 abitanti nel 2023.
Il tasso di natalità che nel 1880 è 31,9 supera sempre il tasso di mortalità fino al 1975 con l’eccezione dei periodi delle guerre mondiali e dei primissimi anni ’50.
Dal 1976 in poi il tasso di mortalità (sceso a 10,4 e tendenzialmente stabile) supera sempre il tasso di natalità (sceso anch’esso a 10,2).
Info per accessibilità: il contenuto informativo del grafico è descritto nel testo esplicativo sopra l’immagine.
Matrimoni civili e religiosi
Un grafico che rappresenta con estrema chiarezza il cambiamento culturale nel tempo è quello relativo ai matrimoni in città.
Due linee si intersecano e si allontanano in momenti storici diversi: quella dei matrimoni religiosi e dei matrimoni civili.
Se nel 1948, data di partenza del grafico, i matrimoni civili erano 396 contro i 8.089 religiosi, costituendo quindi una percentuale bassissima dei matrimoni in città, seguendo le linee rappresentate si può seguire il completo ribaltamento delle percentuali nei successivi 50 anni.
Il picco delle nozze religiose è del 1963 (11.929), ma il numero inizia a scendere lentamente, ma inesorabilmente, dal 1970. Il rito civile vede il suo picco proprio nel 1973 (3.419), per poi mantenere un andamento piuttosto costante.
È nel 2002 che avviene l’intersezione e lo scambio di posizione delle due linee: i riti civili superano quelli religiosi, e da allora non si torna più indietro.
Il 2020 segna un calo in entrambe le tipologie a causa dell’emergenza Covid-19, e nel 2023 i numeri si assestano su cioè che è chiaro dall’andamento degli ultimi 20 anni: le unioni civili sono 2.270, quelle religiose 495, in un completo ribaltamento rispetto al 1948.
Tasso d'inflazione dal 1971
Il tasso d’inflazione misura l'aumento medio dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo. Il grafico rappresenta l'andamento dal 1971, anno in cui venne abbandonato il sistema fino ad allora in uso (detto di Bretton Woods) e da cui l’inflazione ha subito forti variazioni.
I picchi corrispondono alle crisi petrolifere degli anni ‘70, che portarono a un’inflazione elevata con percentuali sopra il 10% in molti Paesi. Dagli anni ‘80, le politiche monetarie restrittive delle banche centrali hanno ridotto l’inflazione, stabilizzandola intorno al 2-3% nei decenni successivi.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, l’inflazione è rimasta bassa per oltre un decennio, ma dal 2021, a causa della pandemia, delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento e della guerra in Ucraina, ha registrato un forte aumento, per scendere di nuovo dal 2024.
Tasso di occupazione a Milano e in Lombardia
Dal 1993, il mercato del lavoro a Milano e in Lombardia ha attraversato diverse fasi, influenzate da cambiamenti economici e sociali. Dopo il 1993 l'occupazione è cresciuta, e nel 2005 il tasso di occupazione a Milano era superiore alla media nazionale di ben 11 punti.
Il tasso in città ha raggiunto il suo apice nel 2019, seguito poi dalla flessione dovuta alla pandemia. Lungo tutta la curva, Milano ha sempre raggiunto percentuali più alte rispetto al totale della regione.
In generale, sia Milano che la Lombardia hanno mostrato una tendenza positiva nell'occupazione, con tassi spesso superiori alla media nazionale.
Tasso di disoccupazione a Milano e in Lombardia
Dal 1993, i tassi di disoccupazione a Milano e in Lombardia hanno mostrato variazioni significative.
Dopo il picco del 1994, il tasso in Lombardia si è abbassato fino ai valori molto bassi dei primi anni 2000, delineando un periodo caratterizzato da una relativa stabilità economica e da bassi livelli di disoccupazione.
Dopo il 2010, la crisi economica globale ha avuto un impatto significativo sul mercato del lavoro. Nel 2014, Milano ha raggiunto un picco dell'8,1%, con la Lombardia all'8,2%. Successivamente, si è osservata una graduale riduzione della disoccupazione, fino alla crisi causata dalla pandemia da COVID-19: il tasso di disoccupazione a Milano è salito al 6,8%, mentre in Lombardia era del 6,0%.
Dal 2022, è iniziata una graduale discesa nelle percentuali rispetto agli anni precedenti.